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economia circolare
Data di pubblicazione: 2 dicembre 2023
A cura di: Amanda McGrath, Alexandra Jonker
Per economia circolare si intende un modello economico che mira a eliminare la generazione di scorie e promuovere la sostenibilità attraverso il riutilizzo delle risorse e il loro efficientamento. Tramite la condivisione, la riparazione, il ricondizionamento, la rigenerazione e il riciclaggio, questo modello genera un sistema a circuito chiuso che riduce al minimo la quantità di risorse utilizzate. Riduce inoltre la creazione di rifiuti e l'inquinamento, oltre a comprimere le emissioni di carbonio, una delle principali cause del cambiamento climatico.
In un'economia lineare di tipo tradizionale, le materie prime vengono estratte dall'ambiente naturale e trasformate in prodotti, che poi vengono utilizzati e infine smaltiti sotto forma di rifiuti. Questo modello si basa sull’estrazione continua di risorse finite, cosa che conduce inevitabilmente al loro esaurimento e al degrado dell'ambiente. Un'economia circolare mira a sostituire questo modello «prendi-produci-getta via» con un sistema economico più sostenibile che riduca al minimo gli sprechi e mantenga prodotti e risorse in uso il più a lungo possibile. I fondamenti dell'economia circolare poggiano sulla transizione verso le energie rinnovabili, nonché sugli sforzi per rigenerare le risorse naturali, proteggere l'ambiente e favorire la salute e il benessere dell'uomo.
L'economia circolare è uno dei motori fondamentali della sostenibilità. Le Nazioni Unite hanno evidenziato il ruolo della circolarità nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Molti governi, policymaker e organizzazioni in tutto il mondo stanno esplorando il suo potenziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, i danni causati dall'attività estrattiva e altre questioni ambientali.
Ad esempio, le ricerche hanno rilevato che l'estrazione e l'elaborazione di risorse naturali contribuiscono alla metà delle emissioni di gas serra totali del mondo e a oltre il 90% della perdita di biodiversità e della penuria d'acqua del nostro pianeta.1 Mantenendo le risorse in uso per un periodo più lungo, un'economia circolare riduce la necessità di estrarre continuamente risorse, contribuendo così a preservare le risorse naturali e a ridurre le emissioni di gas serra. Uno studio della Ellen MacArthur Foundation, uno dei principali sostenitori dell'economia circolare, ha rilevato a questo proposito che l'adozione del modello economico alternativo potrebbe dimezzare le emissioni di anidride carbonica in Europa.2 Inoltre, esso può creare opportunità economiche e generare valore per le imprese e la società. La ricerca suggerisce che l’economia circolare potrebbe creare 4,5 trilioni di dollari di nuova produzione economica.3
Un'economia circolare opera creando sistemi a ciclo chiuso in cui i rifiuti sono ridotti al minimo, le risorse vengono conservate e i sistemi naturali vengono rigenerati. Le strategie utilizzate per raggiungere questo obiettivo includono:
Sono numerosi i settori economici, le aziende e gli individui che stanno adottando soluzioni improntate all'economia circolare. Tra gli esempi di come questo modello venga integrato nelle attività economiche e nella società troviamo i seguenti:
La transizione verso fonti di energia rinnovabile, come l'eolico, l'energia solare e quella idroelettrica, sostiene l'economia circolare riducendo la dipendenza da risorse finite, come i combustibili fossili. L'utilizzo di risorse rigenerative e rinnovabili può ridurre l'impatto negativo sull'ambiente, i flussi di rifiuti e lo sfruttamento complessivo dei materiali. L'energia rinnovabile è essenziale anche per applicare i principi dell'economia circolare alla logistica della catena di approvvigionamento, poiché impatta sulle scelte relative a fornitori e e mezzi di trasporto.
Sono sempre di più le aziende che invece di smaltire i dispositivi elettronici quando si rompono o si usurano, cercano di riprogettarli per renderli modulari e facili da riparare. Ciò significa che invece di sostituire un intero dispositivo, gli utenti possono sostituire solo la parte difettosa, prolungando significativamente la vita utile dell'apparecchio. Alcune aziende stanno anche abbracciando l'idea di ricondizionare e rigenerare i loro prodotti tecnologici. Questo processo prevede il ritiro dei prodotti usati, il loro ripristino e la successiva messa in vendita, spesso corredandoli di garanzia.
I servizi di car-sharing e di home-sharing promuovono l'uso efficiente delle risorse, consentendo alle persone di condividere i beni piuttosto che possederli individualmente, o di prestarli su base temporanea in modo da utilizzarli più spesso. Ciò riduce la domanda complessiva di fabbricazione di nuovi prodotti e incoraggia modelli di consumo e di collaborazione più sostenibili.
I punti vendita che operano secondo il principio “rifiuti zero” consentono ai clienti di portare i propri contenitori, riducendo i rifiuti degli imballaggi e promuovendo il riutilizzo dei materiali. Altre aziende mirano a eliminare l’inquinamento causato dalla plastica confezionando i propri prodotti con imballaggi riutilizzabili. I clienti restituiscono i contenitori vuoti, che vengono poi puliti e riutilizzati, riducendo in questo modo la richiesta di imballaggi usa e getta. In altri casi, si possono sostituire gli imballaggi di plastica con materiali biodegradabili (come la bioplastica prodotta con materiali di origine vegetale che si decompongono naturalmente). Questo approccio di progettazione "dalla culla alla culla", che crea un ciclo continuo tra l'uso umano e la natura, è in grado di ridurre il volume dei rifiuti che finiscono in discarica.
Le aziende stanno passando sempre più da un modello "vendi e dimentica" a uno che contempla invece l'intero ciclo di vita del prodotto. Questa transizione racchiude l'esplorazione di modelli di leasing o l'offerta di "prodotti come servizi", in cui i consumatori pagano per il servizio fornito da un prodotto, piuttosto che per diventarne proprietari.
Molte case di moda stanno adottando modelli di business circolari, che prevedono il noleggio degli abiti invece che la vendita, o l'uso di materiali vergini o riciclati nei loro prodotti. Alcune aziende incoraggiano i clienti a restituire i vestiti ormai vecchi, al fine di poterli riciclare o rivendere. Questo approccio riduce gli sprechi e la domanda di nuove materie prime, favorendo una maggiore sostenibilità del settore della moda.
La costruzione di sistemi alimentari più sostenibili è imprescindibile dalla risoluzione del problema degli sprechi. Le ricerche suggeriscono che ogni anno 1,18 miliardi di tonnellate di cibo prodotto per il consumo umano vengono persi o vanno sprecati.4 In Giappone, ad esempio, il governo ha promulgato una legge sul riciclaggio degli alimenti, che promuove l'uso dei rifiuti alimentari come mangimi e fertilizzanti compostabili. In altri paesi, le aziende utilizzano i rifiuti alimentari per creare nuovi prodotti. Si trasformano i fondi di caffè in biocarburanti, le bucce di frutta sono usate per produrre coloranti naturali,e il pane invenduto o inutilizzato proveniente da panifici e produttori di panini viene utilizzato per produrre birra.
Un approccio improntato all'economia circolare può avvantaggiare le aziende in diversi modi, tra cui:
Le soluzioni di tecnologia sostenibile aiutano a monitorare e gestire le risorse, attivare nuove strategie aziendali e creare efficienze nei processi di produzione e distribuzione. Le innovazioni nella tecnologia digitale aiutano le aziende a monitorare e ottimizzare l'uso delle risorse nelle loro catene del valore, e i consumatori a operare scelte sostenibili.
Ad esempio, i dispositivi Internet of Things (IoT) possono fornire dati in tempo reale sull'uso e le condizioni dei prodotti. Ciò rende più facile la manutenzione predittiva e consente l'adozione di modelli product-as-a-service. L'Intelligenza Artificiale (IA) è in grado di migliorare l'efficienza delle risorse nella manifattura e nella catena logistica, mentre la tecnologia blockchain consente di monitorare in modo trasparente e sicuro i materiali e i prodotti lungo il loro intero ciclo di vita, favorendone la tracciabilità..
Le tecnologie energetiche rinnovabili sono essenziali per la decarbonizzazione e per ridurre le emissioni di gas serra. Le piattaforme digitali, come i marketplace online e i servizi di condivisione delle risorse, possono agevolare lo scambio di beni e servizi, promuovendo il riutilizzo e riducendo gli sprechi. E la tecnologia di stampa 3D può supportare la produzione localizzata, riducendo i costi di trasporto e logistica e gli sprechi.
I policymaker stanno sostenendo la transizione verso l'economia circolare con politiche incentivanti rivolte alle aziende, in modo che si convertano a pratiche sostenibili e adottino nuovi modelli di business. Oltre a ciò, stanno implementando dei modi per penalizzare chi spreca, oltre a finanziare la ricerca di soluzioni sostenibili. Ad esempio, il Circular Economy Action Plan dell'Unione europea, che fa parte del Patto verde proposto dalla Commissione, illustra le misure da adottare per rendere i prodotti sostenibili la norma nell'UE. Esso include anche strategie per ridurre gli sprechi e aumentare i tassi di riciclaggio. Altri paesi, tra cui Cina, Giappone e Paesi Bassi, hanno sviluppato le proprie politiche economiche circolari nazionali che puntano a stimolare la crescita economica, migliorare l'efficienza delle risorse, rigenerare ambienti naturali e ridurre gli impatti ambientali.
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L'ottimizzazione della supply chain sfrutta la tecnologia e le risorse per massimizzare l'efficienza e le prestazioni di una rete di fornitura.
1 Facts and Figures (link esterno a ibm.com), Nazioni Unite, gennaio 2024
2 Towards a circular economy: Business rationale for an accelerated transition (link esterno a ibm.com), Ellen MacArthur Foundation, novembre 2015
3 Waste to Wealth (link esterno a ibm.com), Accenture, settembre 2015
4 5 facts about food waste and hunger (link esterno a ibm.com), World Food Programme, giugno 2020