Con l'aggiunta di ogni nuovo ospedale a COVID Critical e l'inserimento di ogni nuova cartella clinica anonimizzata nel database sul COVID-19, la visione alla base di COVID Critical diventa più chiara. "Non stavamo creando medici senza frontiere, ma una tecnologia senza frontiere", afferma il Prof. Fraser.
Mettendo le app nelle mani dei medici di oltre 50 Paesi in tutto il mondo, i paesi a basso e medio reddito possono beneficiare della ricerca sviluppata nei paesi ad alto reddito. Inoltre, tutti i paesi partecipanti possono condividere insight sul trattamento di un agente patogeno in continua evoluzione che non conosce confini.
Quando lo studio di ricerca ECMOCARD si sarà concluso, sarà condiviso un numero ancora maggiore di informazioni sul trattamento del COVID-19 in contesti clinici e di ricerca.
Guardando al futuro, la tecnologia alla base dell’app offre un grande potenziale di applicazione in altri ambiti di ricerca clinica, nonché per altre tecnologie mediche, compresi dispositivi indossabili e tecnologie tascabili progettate per il monitoraggio e l’aggiornamento. E con la raccolta di un maggior numero di dati, si presenta la possibilità di un'evoluzione nell'utilizzo dell'AI per accelerare la generazione di conoscenze e la condivisione di informazioni.
Oltre ad aver promosso una collaborazione tra continenti diversi e tra settore pubblico e privato, COVID Critical e IBM hanno anche rimosso le barriere tra diversi ambiti professionali. "In passato, pensare a una collaborazione tra i due settori, medicina e ingegneria informatica, era come pensare di unire l'olio e l'acqua", afferma il dottor Usman. "Insieme, i medici di terapia intensiva, i matematici dell'UQ, i data scientist e gli esperti di IBM hanno consentito la progettazione rapida e lo sviluppo di un'applicazione che rappresenta uno strumento essenziale per i medici, consentendo la diffusione di conoscenze nei momenti più importanti".
"COVID Critical, in collaborazione con IBM, ha creato un terreno di gioco paritario a cui tutti i paesi possono accedere allo stesso modo", afferma il Prof. Fraser. "Se usati correttamente, i dati e la tecnologia possono aiutare a prevenire le infezioni, curare i pazienti e tornare a lavorare, giocare, viaggiare e studiare. La tecnologia e i dati usati in modo intelligente rappresentano la strada da seguire".