Home
Case Studies
Critical Care Consoortium
"Non sappiamo cosa fare!" Sono quattro parole che nessun medico di terapia intensiva vorrebbe mai sentire. Ma dall'inizio del 2020, quando hanno iniziato a circolare le notizie su un nuovo tipo di infezione da coronavirus, il Prof. John Fraser ha sentito pronunciare queste parole inquietanti con una frequenza allarmante.
"I colleghi ci dicevano che non sembrava un'epidemia", afferma il Prof. Fraser, professore e direttore del Critical Care Research Group presso l'Università del Queensland (UQ) a Brisbane, Australia. "I polmoni si comportavano in modo diverso. I pazienti presentavano insufficienza renale ed erano deliranti. Amici e colleghi di tutta la regione Asia-Pacifico, stremati dalla situazione, mi chiamavano ogni sera chiedendomi: "Cosa faresti tu in questa situazione?".
All'epoca, il Prof. Fraser non aveva nulla da offrire. Non aveva mai visto quella malattia prima. La mancanza di informazioni cliniche sul trattamento delle infezioni da COVID-19, come ora viene chiamato il virus, lo ha sconvolto nel profondo. "Il senso di impotenza intellettuale ci ha davvero uniti", afferma il Prof. Fraser. “Dovevamo fare qualcosa subito, prima che arrivassero i vaccini e le cure. Come avremmo potuto aiutare i nostri amici a prendersi cura dei malati più critici?”
All'inizio, quando la pandemia da COVID-19 ha iniziato a diffondersi da un Paese all'altro, i medici del pronto soccorso e delle unità di terapia intensiva si affidavano a fonti di informazioni disparate per la cura. Tra questi, numerosi fogli di calcolo, riviste mediche, una serie di risorse online e, come sempre, consultazioni al volo con i colleghi su una serie di gruppi appena creati sui social media. Ma i problemi con le risorse cliniche di riferimento esistenti, ormai obsolete, sono diventati presto evidenti.
Oltre 370 ospedali e centri medici partecipanti in più di 50 paesi
Database dei pazienti in terapia intensiva per il COVID-19 con oltre 3.600 casi non identificati
Nelle frenetiche unità di terapia intensiva, spesso i medici non avevano abbastanza tempo per approfondire le informazioni specifiche richieste per il caso di ciascun paziente. Trattandosi di una malattia nuova, i database dei trattamenti erano spesso incompleti e molti database erano stati creati per gli accademici che lavoravano su un programma di ricerca, non per i medici che si trovavano continuamente ad affrontare situazioni di urgenza nei reparti di terapia intensiva.
Ma poi il Prof. Fraser trovò una soluzione. "Mi sono reso conto che c'erano delle armi segrete che potevamo utilizzare: infatti, avevamo già a disposizione 20.000 cartelle cliniche di pazienti di terapia intensiva", dice. “Sarebbe stato davvero importante per noi riuscire a riunire in qualche modo quei dati”.
All'inizio del 2020, il COVID Critical Care Consortium (COVID Critical) ha avviato lo studio di ricerca Extra-Corporeal Membrane Oxygenation for 2019 novel Coronavirus Acute Respiratory Disease (ECMOCARD). ECMOCARD studia il trattamento e i risultati dei pazienti affetti da COVID-19 negli ospedali partecipanti. Il database ECMOCARD è il più grande archivio globale di informazioni sui pazienti in terapia intensiva per il COVID-19 ed è stato approvato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. Attualmente, il database comprende oltre 3500 pazienti idonei e alimenta le analisi statistiche per i manoscritti, condotte dai colleghi della Queensland University of Technology (QUT).
Mentre i reparti di terapia intensiva di tutto il mondo cominciavano a riempirsi di pazienti affetti da COVID-19, i dati sui trattamenti e sui risultati dei pazienti hanno iniziato a crescere di conseguenza. "Ma le nostre conoscenze non crescevano, perché non eravamo in grado di sfruttare il potere di tutte queste fonti di dati separate e disparate", afferma il Prof. Fraser. "Osservando i silos regionali e nazionali in cui queste informazioni erano archiviate, ci siamo chiesti: come possiamo ottenere un quadro migliore e una migliore comprensione?"
Per il Prof. Fraser, affrontare questa sfida era come risolvere un rompicapo. "Se si dispone di migliaia di dati sparsi in tutto il mondo in luoghi diversi, è impossibile vedere un quadro d'insieme", afferma. "Ma se mettiamo insieme questi pezzi del puzzle, vediamo comparire un'immagine."
Quando la pandemia COVID-19 ha colpito la regione dell'Asia-Pacifico, Prof. Fraser stava conducendo uno studio di ricerca per trovare modi migliori per preservare i cuori donati durante il trasporto. Si è immediatamente concentrato sullo sviluppo della sua idea di creare un database di trattamenti per il COVID-19 progettato per i medici di terapia intensiva. Nel marzo 2020, Prof. Fraser ha discusso del progetto con i media australiani. Poco dopo, il team IBM di Brisbane, in Australia, ha visto la storia sul giornale locale e si è messo in contatto per capire come IBM avrebbe potuto contribuire all'iniziativa COVID Critical del Prof. Fraser.
All'inizio, il Prof. Fraser e il suo team ricevevano più di 1.000 richieste di informazioni via e-mail al giorno da tutto il mondo. Avevano anche avviato una serie di videoconferenze settimanali a cui partecipavano centinaia di medici di tutto il mondo per determinare quale tipo di strumento informativo sul trattamento sarebbe stato più utile in un ambiente di terapia intensiva.
Due design researcher di IBM® iX di Sydney, Australia, hanno avviato un processo di design discovery attraverso un "Empathy Safari" per comprendere lo scenario che si presentava ai medici in quei momenti. I ricercatori hanno trasmesso le loro scoperte al gruppo per confermare che era stata coperta l'intera gamma di archetipi e regioni.
Inizialmente, a IBM è stato chiesto di migliorare un prototipo esistente di "ricerca sanitaria", sviluppato da un team di accademici della Facoltà di Scienze dell'Università del Queensland. Questa dashboard utilizzava migliaia di righe di codice per la gestione dei dati e, pur avendo gettato basi fondamentali, era più adatta ai ricercatori che avevano più tempo per analizzare e modificare grandi quantità di dati. Per i medici delle unità di terapia intensiva che lavoravano dalle 14 alle 18 ore al giorno, ininterrottamente, era necessaria una dashboard diversa. I medici dovevano poter consultare rapidamente i dati mentre erano accanto ai letti dei pazienti, tenendo conto anche del fatto che erano ostacolati dai dispositivi di protezione individuale (DPI), che richiedevano 20 minuti per essere indossati e rimossi.
Avvalendosi di IBM® Enterprise Design Thinking™ e metodologie agili, il Prof. Fraser, COVID Critical e i designer di IBM iX hanno iniziato rapidamente a ricavare informazioni chiave dalla loro ricerca. I medici hanno redatto il seguente "Hill Statement" che ha guidato la costruzione della dashboard dalle fasi iniziali alla distribuzione:
"Come medico di terapia intensiva al capezzale dei pazienti o alle riunioni di mezzogiorno, vorrei essere in grado di inserire i dati anonimizzati dei pazienti, associati alle date di momenti chiave di un flusso di pazienti in terapia intensiva, e confrontarli con i dati aggregati sul COVID-19 provenienti da tutto il mondo, filtrandoli in base a dettagli specifici come paesi simili al mio, gruppi di età, gravità della malattia, terapie principali o comorbilità simili a quelle del mio paziente".
Durante la fase Empathy Safari del design discovery, IBM ha raccomandato una visione imparziale di come fosse l'esperienza reale dei medici di terapia intensiva e di quali informazioni avessero bisogno di avere a portata di mano. Durante la progettazione della dashboard, COVID Critical ha tenuto conto delle barriere linguistiche e delle esperienze dei medici in relazione alle differenze tra paesi ad alto, basso e medio reddito. COVID Critical ha anche coniato l'espressione: “Stiamo creando dati senza confini. Se non possiamo viaggiare noi, perché non possono farlo i nostri dati?".
“Abbiamo ritenuto che una dashboard dinamica su più dispositivi sarebbe stato il modo più semplice e veloce per aggiornare le informazioni su base giornaliera e guidare i medici nel loro processo decisionale”, afferma il Prof. Fraser. "Quando abbiamo iniziato il design discovery, IBM ci ha chiesto: 'Come possiamo visualizzarlo al meglio?' Il team IBM si è appassionato alla questione tanto quanto i medici".
Cinque pilastri fondamentali del design hanno fornito le basi per tutte le decisioni di design e sviluppo future, tra cui:
Per mettere dei prototipi di dashboard funzionanti nelle mani dei medici e supportarli nel nuovo ambiente delle terapie intensive riservate al COVID-19, i designer di IBM iX e i medici hanno iterato rapidamente i progetti di dashboard che rispecchiavano le ricerche più recenti.
Da gennaio 2020 sono stati pubblicati oltre 23.000 articoli relativi al COVID-19. Con il numero di articoli pubblicati che raddoppia ogni 20 giorni, si tratta della più grande proliferazione di letteratura scientifica della storia, con un conseguente sovraccarico di informazioni e il sopraggiungere della cosiddetta "channel fatigue”. Inoltre, molti report non sono più validi e vengono ritirati, rendendo l'accesso a informazioni aggiornate più importante che mai.
Le fonti di dati e i canali preferiti per tenersi aggiornati con le informazioni più recenti sul COVID-19 includono pubblicazioni scientifiche e mediche affidabili, nonché i briefing giornalieri del management. I social media sono stati utilizzati anche per comunicare con colleghi fidati, comprese piattaforme come Twitter e gruppi di chat privati all’interno di reti affidabili come WhatsApp e Viber.
Con il tempo che scorre e un misterioso killer che continua a diffondersi in tutto il mondo, il tempo è essenziale, ma i dati clinici essenziali sono finalmente abbondanti e disponibili.
Nel giro di otto settimane, i medici di COVID Critical, in collaborazione con i designer e gli sviluppatori di IBM, hanno iniziato a testare una nuova applicazione per "medici connessi" chiamata Patient Outcome Indicator Dashboard. Questa dashboard acquisisce i dati puliti dal codice di elaborazione scritto dal team di data science di UQ.
Compatibile con la maggior parte dei principali browser web e disponibile su telefoni cellulari, tablet e computer desktop, la dashboard di visualizzazione in tempo reale offre un'esperienza utente rapida e altamente visiva con cinque elementi chiave:
IBM® Consulting ha progettato e sviluppato le app della dashboard e IBM® Cloud si è dimostrata una piattaforma di sviluppo Platform as a Service (PaaS) scalabile e sicura. Durante lo sviluppo degli strumenti, IBM® Security ha fornito strumenti per crittografare e proteggere i dati sensibili.
Inoltre, le unità di business IBM hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro esperienza a titolo gratuito e continuano a collaborare con COVID Critical per continuare a migliorare le soluzioni.
Oggi, i medici di terapia intensiva di tutto il mondo utilizzano l’app COVID Critical per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19, grazie ai dati forniti dagli ospedali membri di COVID Critical. "Ci consente di confrontare i nostri pazienti in terapia intensiva con pazienti provenienti da tutto il mondo, in modo da poter monitorare e capire cosa potrebbe accadere ai singoli pazienti", afferma il dottor Asad Usman del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Università della Pennsylvania.
L'applicazione clinica si concentra inizialmente sui dati di trattamento relativi alla ventilazione meccanica e alla dialisi. Man mano che verranno raccolti e analizzati più dati, l'app verrà ampliata per registrare e condividere caratteristiche cliniche relative alla funzionalità polmonare, cardiologica, neurologica e renale.
Sebbene l'obiettivo principale dell'app clinica sia quello di fornire assistenza ai medici nei momenti più importanti, le informazioni ottenute dal database dei pazienti forniscono anche statistiche di impatto relative alla disponibilità di posti letto in ospedale e alle previsioni. Ad esempio, il costo della ventilazione meccanica per un paziente affetto da COVID-19 è stato stimato a 20.000 USD al giorno, con un costo totale del trattamento ospedaliero compreso tra 42.000 USD e 500.000 USD.
In media, i pazienti affetti da COVID-19 trascorrono 24 giorni in terapia intensiva. L'analisi dei dati ha rivelato anche un'altra statistica preoccupante: quando COVID Critical è stato avviato all'inizio del 2020, i tassi di mortalità in terapia intensiva erano dell'80%, e questo è stato uno dei motivi che hanno spinto COVID Critical ad agire in fretta.
"I medici e gli infermieri sono creature basate sui dati", afferma Prof. Fraser. “Ci piace sapere cosa fare dopo perché la posta in gioco è incredibilmente alta. Abbiamo bisogno dei dati per aiutare il più possibile ogni madre o padre".
Con l'aggiunta di ogni nuovo ospedale a COVID Critical e l'inserimento di ogni nuova cartella clinica anonimizzata nel database sul COVID-19, la visione alla base di COVID Critical diventa più chiara. "Non stavamo creando medici senza frontiere, ma una tecnologia senza frontiere", afferma il Prof. Fraser.
Mettendo le app nelle mani dei medici di oltre 50 Paesi in tutto il mondo, i paesi a basso e medio reddito possono beneficiare della ricerca sviluppata nei paesi ad alto reddito. Inoltre, tutti i paesi partecipanti possono condividere insight sul trattamento di un agente patogeno in continua evoluzione che non conosce confini.
Quando lo studio di ricerca ECMOCARD si sarà concluso, sarà condiviso un numero ancora maggiore di informazioni sul trattamento del COVID-19 in contesti clinici e di ricerca.
Guardando al futuro, la tecnologia alla base dell’app offre un grande potenziale di applicazione in altri ambiti di ricerca clinica, nonché per altre tecnologie mediche, compresi dispositivi indossabili e tecnologie tascabili progettate per il monitoraggio e l’aggiornamento. E con la raccolta di un maggior numero di dati, si presenta la possibilità di un'evoluzione nell'utilizzo dell'AI per accelerare la generazione di conoscenze e la condivisione di informazioni.
Oltre ad aver promosso una collaborazione tra continenti diversi e tra settore pubblico e privato, COVID Critical e IBM hanno anche rimosso le barriere tra diversi ambiti professionali. "In passato, pensare a una collaborazione tra i due settori, medicina e ingegneria informatica, era come pensare di unire l'olio e l'acqua", afferma il dottor Usman. "Insieme, i medici di terapia intensiva, i matematici dell'UQ, i data scientist e gli esperti di IBM hanno consentito la progettazione rapida e lo sviluppo di un'applicazione che rappresenta uno strumento essenziale per i medici, consentendo la diffusione di conoscenze nei momenti più importanti".
"COVID Critical, in collaborazione con IBM, ha creato un terreno di gioco paritario a cui tutti i paesi possono accedere allo stesso modo", afferma il Prof. Fraser. "Se usati correttamente, i dati e la tecnologia possono aiutare a prevenire le infezioni, curare i pazienti e tornare a lavorare, giocare, viaggiare e studiare. La tecnologia e i dati usati in modo intelligente rappresentano la strada da seguire".
Situato presso l'Università del Queensland a Brisbane, Australia, il COVID Critical Care Consortium (link esterno a ibm.com) (COVID Critical) ha iniziato nel gennaio 2020 a fornire insight sul trattamento dei pazienti critici infettati dal virus SARS-CoV-2 . Più di 370 ospedali hanno aderito a COVID Critical, che supporta anche lo studio ECMOCARD (Extra-Corporeal Membrane Oxygenation for 2019 novel Coronavirus Acute Respiratory Disease).
© Copyright IBM Corporation 2020. IBM Corporation, IBM Consulting, New Orchard Road, Armonk, NY 10504
Prodotto negli Stati Uniti d'America, dicembre 2020.
IBM, il logo IBM, ibm.com, Enterprise Design Thinking, IBM Cloud, IBM iX e IBM Security sono marchi di International Business Machines Corp., registrati in diverse giurisdizioni del mondo. Altri nomi di prodotti e servizi potrebbero essere marchi di IBM o di altre società. Un elenco aggiornato dei marchi IBM è disponibile sul web all'indirizzo ibm.com/legal/copyright-trademark.
Le informazioni contenute nel presente documento sono aggiornate alla data della prima pubblicazione e possono essere modificate da IBM senza preavviso. Non tutte le offerte sono disponibili in ogni Paese in cui opera IBM.
Gli esempi citati relativi a dati di prestazione e clienti sono presentati unicamente a scopo illustrativo. Gli attuali risultati in termini di performance possono variare a seconda delle specifiche configurazioni e delle condizioni operative. LE INFORMAZIONI RIPORTATE NEL PRESENTE DOCUMENTO SONO DA CONSIDERARSI “NELLO STATO IN CUI SI TROVANO”, SENZA GARANZIE, ESPLICITE O IMPLICITE, IVI INCLUSE GARANZIE DI COMMERCIABILITÀ, DI IDONEITÀ A UN PARTICOLARE SCOPO E GARANZIE O CONDIZIONI DI NON VIOLAZIONE. I prodotti IBM sono coperti da garanzia in accordo con termini e condizioni dei contratti sulla base dei quali vengono forniti.
Dichiarazione di buone pratiche di sicurezza: la sicurezza dei sistemi IT comporta la protezione dei sistemi e delle informazioni tramite la prevenzione, il rilevamento e la risposta ad accessi impropri all'interno e all'esterno dell'azienda. Gli accessi impropri possono causare alterazione, distruzione, appropriazione indebita o abuso dei dati e danni o abuso dei sistemi, anche per essere utilizzati per attacchi verso terzi. Nessun sistema o prodotto IT va considerato totalmente sicuro e nessun singolo prodotto, servizio o misura di sicurezza è da considerarsi completamente efficace nella prevenzione dell’uso o dell’accesso improprio. I sistemi, i prodotti e i servizi IBM sono progettati per far parte di un approccio legittimo e completo alla sicurezza, il quale implica necessariamente procedure operative supplementari, e potrebbe richiedere altri sistemi, prodotti o servizi per fornire la massima efficacia. IBM NON GARANTISCE CHE SISTEMI, PRODOTTI O SERVIZI SIANO ESENTI DA O RENDERANNO L’AZIENDA ESENTE DA CONDOTTA MALEVOLA O ILLEGALE DI UNA QUALSIASI PARTE.