Obiettivo STEM: marziani, robottini e sistemi cognitivi

I progetti della Fondazione nell’area dell’education hanno sempre una forte valenza tecnologica



I progetti della Fondazione nell’area dell’education hanno sempre una forte valenza tecnologica. A metà degli anni 2000 un team di dipendenti italiani che svolgono regolare attività di volontariato presso le scuole, ha dato vita al progetto “Missione su Marte”, che consiste nel progettare e programmare un Rover - utilizzando un Kit “Educational” della Lego – con il suo software dedicato. Il Robot viene utilizzato per simulare una Missione di raccolta reperti sul pianeta Marte. La missione è coordinata da 4 team di ragazzi che sono rispettivamente responsabili della simulazione predisponendo un plastico del territorio marziano, del montaggio, della programmazione e del controllo missione.

Il progetto, oltre all’obiettivo di avvicinare i ragazzi alla scienza tramite un’esperienza concreta, offre una interessante e insolita occasione di stimolare il pensiero logico e critico e, soprattutto, di sviluppare la capacità di lavorare in gruppo e per obiettivi, imparando ad analizzare e risolvere i problemi, a comunicare e condividere le informazioni e accrescere la capacità di prendere decisioni. In oltre 12 anni , la Missione su Marte è stata simulata in centinaia di scuole superiori di primo grado e sono state fatte esperienze presso alcuni reparti di Ospedali Pediatrici.

Nell’ambito delle attività legate allo STEM, IBM partecipa in qualità di Corporate Affiliate alla DiscoverE, la settimana internazionale della scienza, durante la quale, ogni anno, vengono organizzati in tutto il mondo eventi e iniziative per aumentare l’interesse dei giovani verso le carriere scientifiche.

In Italia i volontari IBM propongono alle scuole moltissime attività legate alla scienza ed alla tecnologia e condividono con i ragazzi le risorse disponibili sotto forma di Activity Kits - soluzioni preconfezionate ma altamente personalizzabili e facilmente replicabili - a disposizione anche all’esterno dell’azienda.

Dallo scorso anno una nuova risorsa si è resa disponibile per le stesse finalità. Si tratta di TJBot, un robottino – progettato dai laboratori di ricercrca IBM in US - che interfaccia i servizi di Watson. Con una scheda Raspberry Pi all’interno TJBot usa la piattaforma IBM di cloud computing per utilizzare proprio i servizi di Watson, dalla Conversation alla Voice Recognition.

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