Gli esperti stimano che entro il 2020 ci saranno 20,4 miliardi di dispositivi interconnessi e i miliardi di sensori presenti su questi strumenti stanno già generando tonnellate di dati.
Con approcci innovativi alla gestione e all'analisi dei dati, le aziende stanno iniziando a sfruttare queste informazioni per raccogliere elementi a supporto del mondo che ci circonda, dagli ascensori alle linee di produzione, ai parcheggi e persino agli autolavaggi.
Per rispondere a queste esigenze di mercato, nel febbraio 2017 è stato inaugurato a Monaco di Baviera, in Germania, il centro Watson IoT, punto di riferimento globale per clienti e business partner che intendono creare percorsi d’innovazione e sviluppo con IBM attraverso tecnologie cognitive, Industria 4.0 e Internet of Things. Queste aree insieme a Blockchain, Cognitive Computing, Cloud e Artificial Intelligence rappresentano infatti i settori di investimento chiave per le aziende italiane e straniere che intendono rimanere competitive. L’anno scorso sono stati inoltre creati centri di collaborazione in ambito cognitivo, sfruttando le potenzialità di IBM Watson, con clienti e partner come Avnet, BNP Paribas, Capgemini. Il centro comprende più di 1000 professionisti IBM e ha forti componenti multiculturali e multidisciplinari.
Uno di loro è Luca Tausel, Client Experience Leader di IBM Watson IoT Global HQ, che abbiamo intervistato per conoscere direttamente da chi ci lavora l’approccio di sviluppo creativo e collaborativo portato avanti nel centro.
Lavori da piu di un anno a Monaco come consulente su aree strategiche e innovative e su progetti di respiro internazionale: a quali scenari d’innovazione stai assistendo in ambito Internet of Things ?
Incontro circa tre volte a settimana C-level executive o esperti di tecnologia da ogni parte del mondo che vogliono esplorare modalità di collaborazione con IBM per trasformare il business delle loro aziende attraverso l’uso intelligente delle tecnologie più innovative.
Il Centro si occupa specificamente di Internet of Things, Cloud e Cognitive Computing ed è stato chiamato Watson IoT in onore del nostro fondatore T. J. Watson e del tema verticale su cui focalizza, Internet of Things.
I motivi che spingono queste aziende a lavorare qui con IBM sono svariati e consistono nel migliorare il modo in cui progettano e ingegnerizzano i loro prodotti e servizi, ottimizzare il modo in cui gestiscono i propri asset e risorse migliorandone le performance e rivoluzionare la customer experience dei loro utenti, business o consumer.
I decision maker che visitano il centro hanno competenze di business o tecnologiche e sono pronti a esplorare nuove modalità di innovare per avviare un processo di “Digital Reinvention” della loro impresa e per il loro mercato di riferimento.
La maggior parte dei clienti che visitano il centro fanno parte dei settori Manifatturiero, Automotive, Assicurativo, Pubblico, Energia ed Electronics. Inoltre vengono anche sviluppati casi d’uso trasversali, che riguardano diversi settori, come ad esempio tra Automotive e Assicurativo, in quanto Internet of Things è un tema che agevola il lavorare per ecosistemi, ovvero nella filiera tra aziende, fornitori, clienti e altri soggetti che creano un terreno fertile per modelli di business e piattaforme che vanno oltre la singola fabbrica o azienda e generano valore per tutti gli attori coinvolti.
Si stanno adottando sempre più metodologie Agile e Design Thinking nelle attività con i clienti, partendo da idee non convenzionali per arrivare a progetti concreti: in che modo consulenti come te, appartenenti alle nuove generazioni, possono contribuire a diffondere queste modalità di ingaggio?
Modalità di realizzazione di progetti Agile e metodologie di ideazione collaborativa Design Thinking sono sempre piu parti integranti e fondamentali del nostro modo di lavorare con i clienti
Noi Millennial abbiamo un ruolo privilegiato in quanto spesso abbiamo più facilità nell’abbracciare queste nuove metodologie per diversi motivi. Siamo nativi digitali e tendenzialmente più aperti al cambiamento e flessibili. Non abbiamo lavorato precedentemente con altre metodologie di cui ereditiamo pro e contro.
Ma anche a prescindere dall’aspetto generazionale, queste metodologie sono ottimi strumenti da adottare e permettono di accelerare e migliorare il modo in cui team multidisciplinari operano. Per la mia esperienza quando nei gruppi di lavoro figure più senior si affiancano ai consulenti più giovani si ottengono i migliori risultati.
In passato hai partecipato a progetti per lo sviluppo di idee in ambito cognitivo, anche attraverso hackathon. In che modo curiosità, “lateral thinking”, come direbbe lo psicologo Edward de Bono, e First Principle Reasoning, come direbbe Elon Musk, ti hanno aiutato nel trovare soluzioni efficaci e innovative?
In IBM organizziamo molte iniziative, quali Hackathon, Cognitive Challenge, Cognitive Build, volte a coinvolgere dipendenti, partner e clienti con l’obiettivo di fare collaborative brainstorming e creare casi d’uso concreti a cui applicare le tecnologie e le soluzioni di IBM. In queste occasioni la curiosità dei partecipanti è un fattore chiave per pensare fuori dagli schemi e cercare ispirazione ovunque. In questi contesti, multidisciplinarietà e Lateral Thinking sono molto utili per trovare soluzioni ai problemi in modo non convenzionale. Infine, metodologie come First Principle Reasoning rappresentano sempre un ottimo approccio per evitare distorsioni della realtà e differenziare i problemi alla radice, stimolando la creatività senza dipendere dallo status quo.
*Source: Gartner, press release, Feb 2017, www.gartner.com/newsroom/id/3598917
30 Aprile 2018
Chiara Bozzolino, Performance Marketing Manager
@chiarb